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sabato 16 aprile 2011

La crisi della repubblica

Caio Mario, console popolare:

  • Fece la riforma dell' esercito, soldati di professione, appoggiata dalla plebe.

Nello stesso periodo c'era Cornelio Lucio Silla, console patrizio

CAIO MARIO

  • Contrario alla riforma fatta da Mario e ambizioso (come Caio), di potere.


Ci fu una guerra civile tra i due che fu vinta da Silla, il quale si nominò dittatore a vita e uccise i seguaci di Mario, fu il primo dittatore romano a marciare contro la propria città.

Alla morte di Caio Mario, Crasso, Cesare e Pompeo formarono il primo triumvirato.

giovedì 10 marzo 2011

La riforma agraria (fratelli Gracco).

A Roma c'erano i latifondisti: ricchi proprietari terrieri.
Tiberio Gracco fondò la riforma agraria, il suo "profilo":

  • nipote di Scipione "l'africano".
  • Eletto tribuno della plebe nel 133 a.C.
  • Iniziò la riforma agraria:
limitare i confini dei terreni appartenenti ai latifondisti e distribuirli equamente ai plebei (popolo).

Proprio per questa riforma ci fu una guerra civile:

  • erano a favore, ovviamente, i plebei, ed invece contrari patrizi (nobili) e latifondisti.
  • In questi scontri Tiberio fu assassinato.

Incontriamo invece ora il fratello di Tiberio, Gaio.
Lui continuò la riforma iniziata dal fratello ed anche qui c'è un "profilo":

  • fu eletto tribuno della plebe nel 123 a.C.
  • Propose di abbassare il prezzo del grano.

Anche successivamente a questa "idea" ci furono degli scontri tra cittadini, successe la stessa cosa che nella guerra precedente, qui però Gaio si fece uccidere da un servo per "sfuggire" ai patrizi.

sabato 5 marzo 2011

Le lotte sociali

Contemporaneamente all' espansione di Roma, all' interno della società romana; i plebei lottavano per i loro diritti: il diritto al voto, il diritto a partecipare alla vita politico-sociale. Per ottenere ciò hanno minacciato di abbandonare Roma, e di non partecipare alle guerre; (i plebei erano gli unici ad andare in guerra e chi ritornava si trovava più povero di prima e senza riconoscimenti).
I patrizi furono costretti a concedere: l'elezione di due rappresentanti: tribuni della plebe, e il diritto di veto (non approvare una legge). Questo è il primo passo verso una Roma repubblicana e democratica.

Le leggi delle 12 tavole
(451 a.C.)

LE 12 TAVOLE


Plebei e patrizi incisero insieme su dodici tavole di bronzo delle leggi democratiche che vennero affisse nelle varie zone della città per portarle a conoscenza dei cittadini. Queste leggi dovevano essere rispettate da tutti e fu un passo verso l'uguaglianza tra cittadini (ius romano).

domenica 27 febbraio 2011

Le guerre puniche

Le guerre puniche:

  • Furono tre.
  • Si svolsero dal 264 a.C. al 146 a.C.
  • Si chiamano puniche perchè i Romani chiamavano "Puni" i Cartaginesi.
  • Furono combattute per espandere i domini.
  • Furono vinte dai Romani.

La prima guerra punica:

  • Tra il 264 a.C. e il 241 a.C.
  • Battaglia navale nelle acque di Milazzo (Sicilia)
  • I Romani erano abili a combattere sulla terraferma, i Cartaginesi via mare. Caio-Duilio (console romano), invento i "Corvi", ponti mobili che univano le navi su cui combattevano come sulla terraferma.

La seconda guerra punica:

LINEA VEREDE: ITINERARIO ANNIBALE
LINEA ROSSA: ITINERARIO SCIPIONE
  • Tra il 218 a.C. e il 202 a.C.
  • Annibale (generale cartaginese), dalla Spagna oltrepassò le Alpi con gli elefanti e cercò alleati contro Roma, ma non ne trovò.
  • Nella battaglia del Lago Trasimeno vinsero i Cartaginesi.
  • Nel 216 a.C. a Canne (Puglia), i Cartaginesi stavano vincendo.
  • Scipione (detto "l' africano"), sbarcò a Zame (vicino Cartagine), e l'assediò obbligando Annibale a tornare in patria.
  • Annibale fu sconfitto da Scipione.
  • Le colonie cartaginesi della Spagna diventarono romane.

La terza guerra punica:

  • Nel 146 a.C.
  • Spedizione positiva dei Romani contro Cartagine, che venne rasa al suolo per impedire il potere.
  • Roma conquistò le coste dell' Africa, Spagna, Italia, Dalmazia, Asia minore e Grecia.

giovedì 24 febbraio 2011

Dalla difesa all' espansione

Difesa:


Roma fu sempre protagonista di molte guerre; inizialmente erano per difesa dai popoli vicini come Etruschi, Sabini, Volsci, Latini ed Equi che vedevano in essa molta potenza e decisero di contrastarla, lo scontro più memorabile fu quello di Veio (città etrusca) che fu conquistata poi dai Romani e non rimase ai Tusci (termine che usavano gli abitanti di Roma per definire "Etruschi"), questo assedio durò dieci anni e Veio fu romana nel 396 a.C.


Alcuni anni più tardi i Celti chiamati Galli dai Romani, provenienti dalla Pianura Padana attaccarono Roma.


Espansione:


Roma estese in tutta Italia ed incontrò molte difficoltà.
FORCHE CAUDINE
Tra il 343 e il 290 a.C. i Romani combatterono con i Sanniti che vivevano nell' attuale Abruzzo e Campania. Le guerre ebbero risultati alterni e molte sconfitte per i Romani. In particolare quando nelle gole di Caudio l' Impero fu costretto, in segno di sconfitta, a passare sotto le Forche Caudine. Ma i Romani, poi, si vendicarono e conquistarono la Campania.

martedì 22 febbraio 2011

La società romana

PATRIZI
I Patrizi erano gli aristocratici discendenti da Patres. I Patrizi possedevano molte terre ed erano gli unici che potevano partecipare alla vita politica.


I Plebei potevano essere ricchi artigiani, piccoli proprietari di terre... Avevano vari obblighi: il primo era andare in guerra in caso di necessità, ma erano esclusi dalla vita pubblica della città.

I Clientes, persone cadute in disgrazia che si mettevano a disposizione dei nobili per ottenere aiuto; potevano anche diventare Plebei.

Gli Schiavi erano prigionieri di guerra oppure malfattori (ladri, assassini...), ma anche persone che non potevano pagare un debito.
Di solito gli Schiavi lavoravano la terra, o esercitavano lavori umili... Ma il padrone poteva decidere anche di ucciderli, venderli, o cessargli la libertà; chi aveva la libertà era detto Liberto.

lunedì 21 febbraio 2011

Il periodo della Monarchia

Per un periodo che durò 250 anni Roma fu una Monarchia, guidata da un re che andava cambiato ogni volta che moriva, non era ereditario. Il re veniva eletto dal senato che era composto  dai nobili e ricchi. Il re deteneva tutti i poteri, ecco qui i sette re di questo periodo:


Romolo: latino, conquistò le terre dei Sabini, lui creò la città e il senato.


Numa Pompilio: sabino, cercò di trasmettere al popolo valori religiosi e virtù. Edificò molti templi.


ANCO MARZIO
Tullio Ostillio: latino, fu un guerriero, estese i confini di Roma su tutto il Lazio.


Anco Marzio: sabino, fece costruire il porto di Ostia ed edificare il ponte Sublicio.


Tarquinio Prisco: etrusco, sottomise alcune popolazioni ai confini del Lazio e costruì importanti opere pubbliche.


Servio Tullio: etrusco, costruì la prima cinta di mura intorno a Roma.


Tarquinio il Superbo: etrusco, ultimo re di Roma, governò con arroganza e per questo fu cacciato, dopo che se ne andò ebbe inizio la Repubblica.

martedì 15 febbraio 2011

Il territorio

L'ITALIA ANTICA (ALL' INIZIO DEL COLORE GIALLO IL LAZIO)
Gli antichi indicavano con il nome Latium una regione più piccola dell' attuale Lazio e più a sud, in questa regione c'erano i Colli Albani. I Latini insediatisi nella regione praticavano l'allevamento e l'agricoltura, sfruttando i fertili terreni vulcanici e gli ampi pascoli ricchi d'acqua. Roma deve la sua fortuna anche alla posizione geografica che favorì gli scambi commerciali.

domenica 13 febbraio 2011

Dalle origini alla repubblica

Intorno alla metà del VIII secolo a.C. i Latini fondarono un piccolo villaggio nel Lazio e vicino a esso sorgeva un isolotto sul Tevere, dove l'acqua si abbassava; siccome gli Etruschi un punto di passaggio (guado) sul fiume lo chiamavano rumon, il villaggio fu chiamato Roma, che poi si estese.

La storia di Roma

L'impero romano ebbe inizio nel 753 a.C. (era un villaggio).
Nel 509 a.C. Roma diventò una repubblica, ma nel periodo tra il 753 a.C. e il 509 a.C. fu una monarchia:


Durante il periodo della monarchia Roma fu guidata da un re e dagli aristocratici e conquistò le terre vicine, da villaggio si trasformò in città.


Nel 509 a.C., Roma, appunto, divenne repubblicana ed espanse i propri confini in tutta Italia ed anche nelle terre che si affacciavano sul Mediterraneo.


Nel 106 d.C. Roma divenne imperiale  e conquistò tutta l' Europa, ma toccò anche alcune zone dell' Asia e dell' Africa.


Poi, nel III secolo d.C., l' impero entrò in crisi e crollò nel 476 d.C.



domenica 6 febbraio 2011

Gli Etruschi in una volta


DOVE NACQUE LA CIVILTA’ ETRUSCA?. Per la storia dell’Italia antica e, in particolare, per la civiltà romana, gli Etruschi ricoprirono un ruolo molto importante. Alcuni studiosi ritengono che tale popolo discendesse dai Villanoviani (popolo italico), altri invece credono che provenissero dalla Lidia.
800 a.C.:nasce la civiltà etrusca
600 a.C. :  massimo splendore
260 a.C. crollo

             
Ebbero contatti con i coloni greci stabilitisi nell’Italia meridionale e in Sicilia (Magna Grecia) e, probabilmente si deve a loro l’introduzione della MONETA, come mezzo di scambio.
L’ETRURIA: si trovava tra l’Arno e il Tevere, regioni Lazio, Toscana e Umbria. Era una zona molto fertile, di origine vulcanica e con ricchi giacimenti di minerali (rame, stagno, argento, piombo, ambra e in particolare ferro nell’Isola d’Elba) e di saline (sulla foce del Tevere). Gli Etruschi stabilirono legami commerciali con i Greci e i Fenici: erano i soli in Italia ad avere una FLOTTA MERCANTILE.
FLORA E FAUNA: Era una terra molto fertile ricca di ULIVI,  VITI E ALBERI AD ALTO FUSTO E GRANO. La fauna invece era caratterizzata da cavalli, cinghiali, cervi  uccelli, suini, bovini, ovini (pecore e capre).
LA SOCIETA’ ETRUSCA: in Etruria ci furono tante città-stato indipendenti come quelle greche. Esisteva una DODECAPOLI ( dal greco “12 città”), confederazione commerciale e religiosa. Ogni anno i rappresentanti delle  12 città si riunivano nei pressi dell’attuale Bolsena per i riti religiosi.
Lucumone: il re della città, capo dell’esercito e capo religioso.
Aristocrazia: aiutava il lucumone e ne facevano parte i ricchi commercianti, i proprietari terrieri, i mercanti e gli artigiani più ricchi.
Inoltre, c’erano i piccoli artigiani e i contadini, anche se la maggior parte della popolazione era composta dai servi che lavoravano nelle miniere e nei campi con gli schiavi.
Le donne etrusche. Le donne etrusche erano libere rispetto a quelle degli altri popoli. Poteva partecipare alle cerimonie religiose, a feste e spettacoli. Dopo il matrimonio, poteva conservare i propri beni, mantenere il suo cognome e darlo ai propri figli. Indossava il chitone, una tunica lunga con maniche di lino o di lana. Usava molti gioielli, i cosmetici e sapeva suonare il flauto.
L’ETRURIA E LE SUE CITTA’: costruirono molte città e per far questo si ispirarono ai greci. Le città etrusche sorgevano su delle alture (per controllare i territorio) e vicino ai fiumi, in modo da sfruttare le riserve d’acqua disponibili. Per costruire una nuova città, gli etruschi si assicuravano che  fossero raggiungibili per il commercio. Come nelle città della Grecia, nella zona più alta c’era il tempio (con le statue delle divinità), le strade erano lastricate e già esistevano, fognature, pozzi e acquedotti. Dal VI sec. alte mura squadrate proteggevano la città, con porte ad arco.
Le città etrusche: sorsero nell’Italia centrale, meridionale e nella pianura padana (Cerveteri, Tarquinia, Chiusi, Arezzo, Perugia, Siena, Bologna, Mantova, Nola, Ercolano, Pompei).
LA LORO RELIGIONE. Gli etruschi era un popolo molto religioso ed ogni città era devota ad un dio. I più importanti dei erano Tinia (Zeus), Nethus (Poseidone), Turan (Afrodite) Menerva ( Atena) e Turan (Afrodite). Il tribunale dell’aldilà era formato da tutti gli dei e i genii (le guardie) portavano l’anima del defunto o a una condanna o una salvezza in paradiso. Credevano che tutto ciò che accadeva fosse un segno degli dei e gli àuguri (sacerdoti) cercavano di dare una spiegazione ad ogni evento. Gli aruspici erano i sacerdoti che cercavano di interpretare il futuro attraverso le viscere degli animali.
IL CULTO DEI MORTI. Come gli Egizi, anche gli Etruschi credevano nell’aldilà: per questo costruirono le necropoli, città dei morti. Come i Villanoviani, tale popolo bruciava i morti e raccoglieva le ceneri prima nelle urne, successivamente in sarcofagi di pietra o terracotta.
INVENZIONI ETRUSCHE. Una delle più importanti invenzioni fu la struttura ad arco (erano le porte d’accesso alle città). Sistemavano una base in legno attorno alla quale mettevano delle pietre chiamate conci, per ultima veniva inserita la chiave di volta.
Crearono i forni a due camere per la lavorazione dei metalli, inventarono la tecnica della filigrana e della granulazione nella lavorazione dell’oro. Furono abili ceramisti, realizzarono terrecotte e pregiati sarcofagi. Inoltre produssero i vasi in  bucchero, ceramica che imitava il metallo di colore nero lucente.
 
LA LORO ESPANSIONE. Possedevano una potente flotta  che permise loro di navigare nel Mediterraneo, importando oggetti di lusso ed esportando metallo, vini e prodotti artigianali.  Alcuni re di origine etrusca governarono anche Roma. Inoltre, gli Etruschi si allearono con Cartagine (colonia fenicia).
LA LORO DECADENZA. Le 12 città etrusche non si allearono mai tra di  loro. Nel 600 a.C. i Romani, cacciati i re etruschi, si impossessarono di nuovo della loro città. Quando i Celti  invasero la pianura padana, la civiltà etrusca iniziò la sua decadenza.